“AIcuni giorni fa mi è stato chiesto di scrivere una mia nota biografica utile a comprendere le motivazioni che mi hanno indotto a intraprendere l'attività di pittore. Consapevole del rischio di poter annoiare, sarò quindi molto breve.
Sono nato a Ponzanello, piccolo borgo di mezza montagna, e di questo profondamente grato a mia madre e a mio padre. Mi ritengo fortunato, anche se particolarmente ansioso, incostante e disordinato. Ho ascoltato sin da bambino il silenzio incantato del bosco con i suoi leggeri rumori, il canto primaverile degli uccelli trasformato in suadenti intriganti armonie e le voci a me più care, registrate su di un nastro indelebile, racchiuso gelosamente nel profondo del cuore.
Ho annusato l'umido muschio invernale appena raccolto per allestire il presepe, conservo nelle narici il profumo dell'erba appena recisa, stesa al sole per diventare fieno e l'odore pungente di stalla dove ero solito nascondermi, giocando con gli altri bambini. Ho toccato con mano incerta la soffice lana di piccoli agnelli, sfiorato le piume gialle di minuscoli pulcini appena nati e messi a scaldare vicino al fuoco del caminetto, accarezzato gli orditi e i morbidi tessuti stesi sul tavolo da sarta di mia sorella Valeria. Ho succhiato il nettare del glicine in fiore, assaporandone la fragranza, gustato le aspre ciliegie amarene, le piccole dolcissime fragole di bosco e sorseggiato il candido latte schiumoso appena munto. Ho visto e mi sono immerso nella luce di meravigliosi tramonti, ho cavalcato i colori dell'arcobaleno e danzato nel turbinio della polvere accesa da un furtivo raggio di sole, così da trasformarla in infiniti corpuscoli rifulgenti.
Mi auguro con tutto il cuore che questi, forse irrilevanti frammenti di vita, ma così importanti per la mia formazione di uomo, possano essere utili a chi vorrà cogliere l'essenza del mio lavoro di pittore.”